Visto che non avrò più tempo per la rubrica della Collection, ho deciso di sostituirla con Cronache di una commessa/cassiera. Ogni settimana vi racconterò le mie avventure lavorative, alcune grottesche, altre divertenti e altre per nulla esilaranti.
Già da una settimana ho ripreso a lavorare e il tempo che dedicavo al blog è drasticamente calato per non dire sparito.
Approfitto oggi, del giorno di riposo, che poi riposo non è perché devo fare mille cose tutte di corsa e a fine serata sono più stanca di quando lavoro.
So di essere fortunata ad avere un lavoro con la crisi che abbiamo, ma essere sfruttata, sottopagata e mobbata pesantemente sta diventando insostenibile.
Dopo 6 anni a queste condizioni ho avuto problemi fisici che mi hanno portata a una depressione dalla quale sto uscendo piano piano.
Non voglio stare qui ad annoiarvi con le mie lamentele, anche perché di sicuro c'è chi sta peggio di me e mi dispiace molto. Posso dire però che se mi venisse permesso di fare l'orario che ho da contratto, ci sarebbe posto per un disoccupato. Se a tutti i dipendenti che siamo in 10 venisse concesso di fare il giusto orario, avremo posto per altri disoccupati. Ecco perché mi arrabbio quando mi si dice "fortuna che hai un lavoro".
Io faccio la commessa/cassiera ai magazzini Maury's lavoro 6 giorni su 7 domenica compresa 9/10 ore al giorno. Da contratto vengo pagata per 40 ore a settimana, ma nella realtà io lavoro quasi 60 ore a settimana.
Poi non parliamo delle feste. Le facciamo tutte. Si salva il primo maggio, il giorno di Pasqua, e il 25 dicembre. Siamo incerti sul 26 dicembre e il primo dell'anno..
Per il mese di dicembre siamo riusciti a lavorare anche 7 giorni su 7 straordinari ovviamente non pagati, che sia chiaro!!
Capisco bene poi che la domenica sia comodo avere i negozi aperti, perché magari c'è chi lavora tutta la settimana e fa tutto di fretta, ma io ripenso a tanti anni fa, quando domenica e festivi i negozi erano chiusi. Tutti. Nessuno è mai morto, bastava organizzarsi.
Le domeniche aperte io vedo sempre le stesse facce, gente che viene in settimana e poi ripassa anche i giorni di festa, ma non avete un po di fantasia?
Qui il discorso è lungo e il mio tempo è sempre meno. Vorrei riuscire a realizzare qualcosa per questo Natale, quindi mi metto subito all'opera.
Spero di non avervi annoiato troppo, ma volevo far conoscere la mia (e non solo purtroppo) situazione, visto che quando mi sono rivolta ai sindacati o altri, perché li ho girati un po tutti, mi è stato detto "noi non possiamo farci nulla". Ecco, oggi voglio condividere con voi la mia delusione di vivere in un paese dove accadono cose del genere e peggiori e non si può fare nulla.
Ecco cosa mi piacerebbe fare domenica se non lavorassi. A Bologna, il 16 Novembre in centro.